Quando il web ci aiuta a capire la società. Ancora una volta le statistiche di Google Trends colpiscono: parliamo di Brexit e nell’aria cominciamo a sentire il diffondersi del Bregret.
Il motore di ricerca alcuni giorni fa ha deciso di condividere i dati su alcune ricerche effettuate dagli utenti inglesi dopo il risultato del referendum che ha segnato una data storica: il 23 giugno 2016 il 52% degli oltre 30 milioni di votanti del Regno Unito ha scelto di uscire dall’Unione Europea.
Dopo diversi mesi di campagna per il referendum, alcune domande avrebbero dovuto comparire maggiormente prima del voto. E invece i dati di Google Trends ci svelano che molti inglesi chiamati alle urne non sapessero cosa fosse la “Brexit”.
Su Twitter, Google ci mostra l’incertezza degli inglesi dopo il voto, con una lista delle queries più richieste, tra le quali compare al primo posto la domanda “cosa significa lasciare l’UE?” con un +250% subito dopo la chiusura delle urne. Una query ancora più sorprendente risulta essere “Cos’è l’EU?”, con un picco dopo l’annuncio. Questi risultati, certo, lasciano intendere che una parte degli elettori britannici mostrassero una diffusa disinformazione, o meglio una scarsa informazione, sul tema.
Tra le statistiche inerenti l’Irlanda del Nord, dopo i primi risultati compare al primo post la query “Cos’è la Brexit?”: non avrebbero dovuto chiederselo prima? Inoltre, sia nell’Irlanda del Nord, che in Scozia e Galles, la domanda “cosa succederà se lasciamo l’EU?” rivela un diffuso clima di preoccupazione, facilmente comprensibile nonché prevedibile.
A diversi giorni dal referendum, cominciamo a sentire parlare di “Bregret”, ad indicare il ripensamento degli inglesi sulla questione leave/remain. In alcune interviste pubblicate dopo il risultato, coloro che avevano votato “leave” commentano dicendo che immaginavano un esito completamente diverso, o che ne avevano sottovalutato le conseguenze, e si interrogano sul futuro.
Nel frattempo gli elettori che hanno votato il “remain” hanno lanciato una petizione affinché il governo cambi la legge sul referendum, così da permettere una seconda consultazione referendaria. La petizione è già virale e ad oggi registra più di 4 milioni di firme.
Emerge dunque una certa presa di consapevolezza in ritardo: l’impennata di queste queries si sarebbe dovuta verificare prima del voto, invece che subito dopo poche ore. Un’ultima domanda che merita di essere menzionata, poiché ha avuto un picco del 100% dopo l’annuncio è come “ottenere un passaporto irlandese”. Di certo sono tanti gli interrogativi sugli scenari futuri.
Anche noi oggi ci chiediamo cosa sia l’Unione Europea e ci auguriamo che l’Europa possa capire che c’è bisogno di una maggiore coesione fra le nazioni. Google ho un’ultima domanda per te: quale futuro per tutti noi giovani, cittadini europei, con la voglia di girare, scoprire, conoscere e capire questa Europa?