Gli utenti sono stanchi di essere bombardati dalle pubblicità, come facciamo a saperlo?
Perché, se così non fosse, l’utilizzo di estensioni Ad Blocker non aumenterebbe di mese in mese.
Secondo un’analisi di Global Web Index, condotta sugli utenti nel 2015, l’adozione di servizi in grado di bloccare le pubblicità durante la navigazione è cresciuta di trimestre in trimestre; in particolare, il picco maggiore c’è stato nell’ultimo periodo dell’anno, quando i servizi di Ad blocking sono passati da essere adottati dal 28 al 38% degli internet surfer.
I più attivi nel blocco degli advertising? Niente di meno che i ragazzi tra i 16 ed i 24 anni; i nativi digitali, coloro che sono cresciuti in mezzo alla tecnologia e sono in grado di trovare soluzioni a qualsiasi problema su internet.
Editori ed inserzionisti stanno cercando metodi per riuscire a trasmettere ugualmente i loro messaggi, secondo Google, il tutto sta nel capire perché gli utenti arrivano a bloccare le pubblicità che compaiono.
Dopotutto, alcuni advertising sono davvero scomodi e invadenti, compaiono all’improvviso, nascondono la X che ne permette la chiusura e negando altre opzioni oltre a quella di cliccare sul rimando al sito dell’inserzionista; tutto ciò spinge un utente a trovare soluzioni che blocchino qualsiasi tipo di contenuto pubblicitario.
Per aggirare questo problema e disincentivare l’utilizzo di Ad blocker, alcuni browser scelgono di non tracciare gli utenti e di mantenere spazi pubblicitari standard.