Al giorno d’oggi viviamo in un mondo di robot. Se fino ad alcuni anni fa una frase di questo tipo potevamo sentirla solo in un film, oggi tutti sappiamo che è davvero così. Ovunque ci giriamo la tecnologia è parte integrante delle nostre attività quotidiane: dagli oggetti che possediamo in casa fino alla macchina che usiamo tutti i giorni. E se i robot potessero aiutarci fisicamente nelle nostre attività?
Beh, direte voi che in parte è già così, più di tanto non vi sorprende. Allora immaginate un robot bipede, che vi aiuta a portare la spesa o a spostare oggetti pesanti, magari durante un trasloco. Scommetto che ora ci state sperando. Tutto questo potrebbe davvero accadere.
Google ha recentemente presentato al New Economy Summit (NEST) 2016 di Tokyo il robot bipede, ancora senza un nome, creato dall’azienda SCHAFT. Il robottino riesce a muoversi su terreni ostili, grazie al baricentro basso e un efficiente sistema di motori a raffreddamento liquido che gli permettono un maggior sovraccarico di lavoro. Inoltre, è in grado di schivare oggetti nell’immediato con una stabilità superiore a quella umana e può trasportare fino a 60 kg di peso. Un’ottima progettazione che ha vinto l’ultimo Darpa Robotics Challenge, la competizione per robot umanoidi organizzata dall’ente di difesa USA.
Gli appassionati di manga giapponesi rivedono nel piccolo robot la serie di Patlabor e le sue sembianze cominciano già a fare simpatia. Google sottolinea lo scopo tecnico della presentazione del robot, senza rivelare nulla di un’eventuale commercializzazione.
La rivista Mashable, che per prima ha parlato della presentazione, chiude l’articolo con una frase che ci fa riflettere: “the days of human labor based on muscle are numbered”, ovvero i giorni del lavoro umano basato sulla forza dei muscoli sono contati. Se così fosse, da un lato non vedremmo l’ora di poter essere aiutati concretamente nelle nostre attività più faticose da un piccolo assistente personale, dall’altro lato ci chiediamo: e se dovessero sostituirci? Sicuramente vi stanno affiorando alla mente alcuni film di fantascienza dai finali più tragici…