Si sa, l’hackeraggio è una pratica sempre più diffusa; i sistemi di sicurezza sono sempre più sicuri, ma gli hacker sono sempre più bravi. Parlando di numeri, quanti sono i siti che ogni anno vengono violati?
Google lo sa. Lo scorso anno Big G ha condotto uno studio in collaborazione con Uk Barkeley, che mirava ad indagare quanti siti sono stati violati nel lasso di tempo tra luglio 2014 e giugno 2015.
I risultati hanno rivelato che i siti hackerati sono stati 760.935, un terzo dei quali sono in lingua inglese, dato che non stupisce considerando che è la lingua più utilizzata per i siti web. Al secondo posto troviamo, però, siti in cinese, seguiti da tedesco, giapponese e russo.
Ma lo studio ha scoperto, inoltre, che l’80% degli admin è riuscito a debellare l’infezione dal proprio sito al primo tentativo e che solo nel 12% dei casi vi è stato un nuovo attacco nei 30 giorni successivi.
Perché è stata condotta questa ricerca? Google ha voluto testare l’efficacia del Safe Browsing Alerts for Network Administrators, il quale avvisando gli admin sulle violazioni di sicurezza e la presenza di url nocivi sui loro siti, dovrebbe rendere l’eliminazione dei problemi in corso del 50% più probabile.
Come evitare l’attacco degli hacker?
Ci sono pratiche che, se eseguite a dovere riducono sensibilmente la possibilità che i siti vengano hackerati:
- Scegliere password complesse.
- Aggiornare costantemente piattaforme e plugin.
- Intervenire sul lato server per potenziare la sicurezza.
- Attivare sul server antispam e protocolli di sicurezza.